La mia abitazione è poco distante dall'epicentro del disastro ma fortunatamente in buona e sicura posizione. Il fiume Vera che sino a ieri era un quasi ruscello, scorreva vicino e in maniera inpercetibile.
Quando il frastuono del flusso dell'acqua coprì ogni altro suono, mi sono svegliato, erano le 4 del mattino circa, dalla finestra vedevo quello che ho definito prima "un quasi ruscello" diventare un minaccioso rumoso immenso volume di acqua e fango scorrere con impetuosa violenza, esondare sulla strada che crollava a pezzi. Stavo sognando?
La lunga strada di recente costruzione, circonvallazione dalla piazza degli Eroi (Heroes Square) per i distretti di Vake e Saburtalo, era devastata, parte crollata e invasa dall'acqua, fango e detriti.
Da lì alle 8 del mattino compaiono le prime immagine in rete, sui social network, facebook in testa, arrivano le concitate notizie sulla tragedia, le prime ipotesi di vittime, l'allarme sugli animali scappati dallo Zoo, completamente devastato dall'acqua, il fango, i detriti, i tronchi degli alberi strappati dalla violenza del flusso. L'allarme del governo che invitava a rimanere in casa.
Il bilancio era di 12 vittime, 24 dispersi, 45 famiglie senza casa, numerosi animali tra quali ippopotami, orsi, tigri, leoni, lupi, iene in fuga per Tbilisi. A oggi è stata ritrovata la 19 esima vittima, restano fuori dall'appello 5 persone. I volontari numerosissimi, compresi gli espatriati di ogni nazione, continuano a spalare fango e detriti alla ricerca dei corpi oltre a liberare quanto prima possibile lo scorrimento naturale del fiume.
Gli animali? Purtroppo molti sono stati abbattuti dall'esercito in forze alla salvaguardia dei cittadini, molti forse con troppa facilità e comunque senza fare un elenco e rapporto accurato. Talvero che nel pomeriggio di oggi, 17 giugno, 2015, un uomo è stato sbranato da una trigre e un' altro ferita dalla stessa, prima di essere abbattuta. Altresì alle 18:00 sempre di oggi un'altra belva è stata vista rintanarsi in un edificio in costruzione nella parte commerciale di Vake, che solitamente è affollata.
L'immagine che ha fatto il giro del mondo e conquistato la prima pagina di vari quotidiani europei è un ippopotamo in mezzo al fango, fortunamente non abbattutto ma opportunamente sedato, che tranquillamente mangiava le foglie degli alberi mentre si cercava di collocarlo in sicurezza. Di seguito, cominciati i primi soccorsi ben altre immagini e meno simpatiche del citato Ippopotamo sono oggi impresse.
Non ci sono altre parole da scrivere, se non questo elenco significativo di immagini che rimetto di seguito oltre al video che dimostra l'origine dell'accaduto, ossia una frana che da 1350 mt, nella zona Tskheneti-Betania, è venuta giù causa la violenta pioggia e si è portata dietro un intero bosco e vegetazione che ha poi intasato il corso del fiume sul punto di strozzattura del canale che incrocia la circonvallazione, esondando e provocando quanto scritto e che potete di sotto vedere.
Aggiungo che tante altre aree della città hanno sofferto se non le vittime quanto il disagio di frane, crolli e fango.
Tbilisi in questo momento è intasata dal traffico, ma tutta l'area dell'aeroporto e della città vecchia e turistica sono usufruibili. Il problema degli animali saltati alla conta dovrebbe essere risolto in serata. Speriamo che questa assurda gaffe non danneggi il turismo vera fonte di sussistenza.
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